Le Storie

…Nel dar principio al votamento del fognone Reale che sbocca in Arno sotto la Piazza dè Castellani…

Con questi scritti, facciamo un giro nella Firenze del '600.

Addì 4 maggio 1660

Molto Magnifici Ufficiali dei Fiumi della Città di Firenze

Di commissione dell’Illustrissimo e Chiarissimo Signor Senatore e Provveditore et a istanza del Magistrato degli Innocenti e del Signor Provveditore dell’Arte della Lana e d’altri interessati aviamo fatto riconoscere il fognone della Città che comincia nell’orto delle Monache di san Domenico di Cafaggio, e sbocca in Arno alla Piazza dè Castellani, insieme con tutte l’altre fogne che scolano in esso, e si è trovato che la gran necessità d’essere votato, e in molti luoghi rifatto la volticciuola dove è sfondata, con le sue spallette. E perché questo votamento e restaurazione richiede gran tempo stimiamo esser necessario il rimediare prontamente cominciandosi dal suo sbocco con andar verso la sua origine: è ben vero che perché in più luoghi non è stato possibile far riconoscere il male di detto fognone non si può nemmeno dire aggiustantemente la spesa che vi sia per bisognare: non di meno dalle spese fatte in tempi passati in simili occorrenze per detto fognone giudichiamo che ci vogli in circa a scudi millecinquecento (s. 1500). Da posarsi sopra gli orti, case e botteghe comprese nell’inclusa circonferenze non escludendo i Conventi e Monasteri che ci sono dentro, e da descriversi prontamente e tassarsi secondo la rendita e pigione di dette respettanze. E perché il Magistrato degli Innocenti domanda per quanto tiene il fognone nel suo orto di farlo votare a sue spese sentendosi che in tal luogo sia ripieno assai crediamo che metta conto il concedergliene, rimettendoci però sempre, le facciamo devota reverenza.

Da lor Signori Molto Magnifici devotissimi servitori

F.to

Vincenzo Viviani

Francesco Cennini

Addì 4 maggio 1660

Circonferenza del fognone che principia dall’orto delle Monache di San Domenico e sbocca in Arno sotto la piazza dè Castellani; si comincia dal suo sbocco da Castellani andando lung’Arno fino alla Madonna delle Grazie, voltandosi giù verso il Canto dell’Alberti, et entrare nel Corso dè Tintori per quanto tiene la casa solamente del Duca Piccolomini, di poi si volta in Borgo Santa Croce sino alle scalere e di lì seguitare verso la porta del fianco di detta Chiesa sino alla porta della Compagnia del’Ore... entrando nella via del Ramerino accominciare dall’orto delle Monache di San Francesco e seguitare in Via Ghibellina sino alla fine, di poi nella Via della Salvia sino alla metà della Via dell’Agnolo addove è una casa dipinta, e di lì si torna addietro in Borgo Allegri seguitando sino in Via Pietra Piana e andare verso Sant’Ambrogio sino al primo pizzicagnolo tornando addietro sino al Canto di Nello voltando verso il Canto del Pino, e andare in Via di Mezzo verso Sant’Ambrogio sino ad una casa dè Cappellani del Duomo a braccia (?) ritornando al Canto del Pino sino al Canto al Galeone nella Via dè Pilastri voltando in detta strada a mano dritta verso Sant’Ambrogio e pigliare solamente tre case passato il bottegaio, di lì tornare addietro per detta strada sino alle Monache di Candeli, voltandosi in Pinti sino alla Porta a Pinti, di lì voltare a mano manca lungo le mura verso la Porta Sangallo sino alla torre del Condotto, voltandosi verso le Monache di San Domenico, dalla lor banda solamente seguitando per la medesima banda verso i Lioni sino alla Piazza della Santissima Annunziata comprendendo tutta detta Via de’ Leoni sino alla detta piazza con parte delle case che sono sopra alla medesima piazza di poi si va alla Volta dell’Innocenti  dove si taglia nell’isola sino al convento dell’Angioli, si taglia detto convento sino alla Piazza di Santa Maria Nuova di lì in Via delle Pappe cominciando dal magazzino dell’olio verso Via Buia pigliando di detta strada solamente le prime due case, di poi voltare in Via dell’Oriolo sino sotto le Volte di San Piero andando in Borgo dell’Albizi sino alla casa del Signor Cancelliere Valori a bisacci, si torna indietro alla piazzuola dell’Albizi sino alla Via dè Pandolfini, andando sino a San Procolo e nella Via dè Giraldi sino al Corso, tornando addietro e pigliare a mezzo la via tra San Procolo et il Cancelliere Carlini, cioè tanto quanto dura detta Chiesa, si torna addietro verso il Palazzo del Bargello sino alla porta dinanzi di esso, voltando poi dietro detto Palazzo sino alla Chiesa di San Pulinari di lì nella Via dell’Anguillara, seguitando dietro San Firenze girare avanti la Chiesa sino all’entrata del Borgo dè Greci andando alla Volta di Vinegia, pigliando tutta la Via del Corno, di lì voltare per Vinegia sino all’albergo di Lando, tornare indietro verso San Remigio e andare al Canto dè Soldani sino alla Piazza del Grano di poi nella Via del Moro sino a Saponai e di lì alla Piazza dè Castellani, addove termina detto fognone, e tutte le case e botteghe che sono dentro a tal circuito dovranno concorrere alla spesa di tal fognone.

F.to

Francesco Cennini

Vincenzo Viviani

Addì 26 giugno 1660

Molto Magnifici Ufficiali dei Fiumi della Città di Firenze

Nel dar principio al votamento del fognone Reale che sbocca in Arno sotto la Piazza dè Castellani s’è trovato questo assai più ripieno di quel che si giudicava, et ancora in molti luoghi si sono scoperte, nell’andare dentro, molte e molte rotture di volte e spallette che non si potete prevedere nel tempo della prima relazione da noi fatta ultimamente sopra questo particolare per la quale si giudicò bisognare una spesa di scudi 1500, ma stante questi nuovi bisogni crediamo che detta somma non possa bastare e già che non si è fatta per ancora l’imposizione mettiamo in considerazione alle Signorie Vostre Molto Magnifiche il mandar fuori una sola imposizione per tutti questi acconcimi di detto fognone e suoi scoli, con aggiungere per tal effetto altri scudi 500 che in tutto sono scudi 200 da imporsi nel modo accennato in detta prima relazione, rimettendoci le facciamo devota reverenza da Lor Signori Molto Magnifici devotissimi servitori

F.to

Francesco Cennini

Vincenzo Viviani

(ASF Capitani di parte neri 1072)

…in riguardo dè rumori e parole inlecite che quivi si proferiscono senz’alcuno rispetto, fra l’allegrezza del vino…